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Gallerie d’arte

Milano, uno dei regni dell’arte.

Le gallerie d’arte sono delle vere e proprie miniere di sorprese per gli amanti dell’arte e dei quadri in particolare. Anzi, la maggior parte delle gallerie in Italia sono specializzate proprio in quadri di artisti di fama sia locale che internazionale. Questa macroscopica differenza fa sì che esista un gran numero di gallerie minori ed un esiguo numero di gallerie di fama. Queste ultime sono generalmente fondazioni e si trovano nelle città più grandi e più rilevanti dal punto di vista storico-artistico: Firenze, Venezia, Milano, Roma, Bologna.

In queste città le gallerie sono dei veri e propri musei. A Bologna, ad esempio, la Galleria Comunale d’Arte Moderna si è sviluppata in tre sedi espositive: la sede di Piazza della Costituzione, Villa delle Rose e Museo Moranti. La Galleria espone ben 3500 opere d’arte moderna e contemporanea, e la maggior parte di esse sono appunto quadri.

Analogamente, a Milano all’interno di Palazzo Reale si trova il Civico Museo d’Arte Contemporanea, di proprietà del Comune di Milano. E’ un museo di primaria importanza nel quale sono esposte opere di Modigliani, Carrà, Balla, Sironi, Van Gogh, Kandinsky, ecc.

Ma tornando a parlare delle gallerie d’arte, è proprio a Milano che ve ne sono di molto interessanti. Queste gallerie non sono di proprietà del comune ma sono generalmente istituzioni private, fondazioni istituite spesso da famiglie facoltose senza scopo di lucro e volte a promuovere l’arte in tutte le sue forme e le sue manifestazioni. Una di queste è la Fondazione Antonio Mazzotta, istituita da Gabriele Mazzotta nel 1988 in memoria di Antonio Mazotta. Oltre a porsi come valida galleria di quadri d’autore, la Fondazione è impegnata nell’organizzare manifestazioni ed eventi culturali di notevole interesse, come convegni e concerti. La Fondazione ha da sempre contribuito al prestigio culturale della città di Milano, organizzando sia in Italia che all’estero mostre di pittura, disegno, fotografia.

Un'altra galleria molto conosciuta a Milano è la Galleria Carla Sozzani, specializzata inizialmente nelle arti visive, quali fotografia, pittura, disegno e scultura, e successivamente anche nel campo della musica.

Molto interessante l’approccio assolutamente non tradizionalista della N.O. Gallery, una galleria orientata ai giovani, che raggiunge il suo primo grande traguardo con la mostra “Piantala!”.

Sempre a Milano, una galleria di molto più recente fondazione è la galleria Pack, istituita nel 2001. Tale galleria espone quadri di artisti italiani ed internazionali sia emergenti che già affermati.

Per terminare questa rapida carrellata attraverso le più note gallerie di Milano, citiamo la galleria Arte Studio Invernizzi. Inaugurata nel 1994, la galleria si occupa di andare alla ricerca continua di nuovi talenti, sia italiani che stranieri, nell’ottica della creazione di un dialogo artistico tra le pareti dei suoi locali.

Quando la galleria d’arte diventa una vetrina

Le gallerie d’arte sono luoghi dove esperti ed appassionati si recano per osservare quadri e dipinti con occhio critico e fortemente interessato. Va da sé che la posizione dei differenti quadri all’interno della galleria dev’essere studiata con estrema attenzione. Solo una precisa ed accurata collocazione delle opere d’arte all’interno degli spazi espositivi delle gallerie sarà in grado di garantire al visitatore una fruizione ottimale.

La posizione del quadro nella stanza rispetto alle fonti luminose, siano esse naturali (finestre) o artificiali (faretti al neon o lampade) è uno degli elementi fondamentali da tenere in considerazione. Ad esempio, se il quadro è collocato sulla parete opposta rispetto alla fonte luminosa, si andranno a creare dei riflessi poco piacevoli sul vetro che la protegge, impedendone una visione precisa ed accurata.

Ovviamente questo discorso ha un senso nel caso di fonti luminose molto vicine all’opera d’arte o a stanze troppo piccole. Per evitare che sui vetri che proteggono i quadri si formino questi fastidiosi riflessi può essere utile, nel caso di faretti, orientarli in modo tale che la luce non colpisca direttamente il quadro ma si rifletta su di essa in così da formare un angolo di 45° o meno. Ciò non significa che un quadro è valorizzato se riceve poca luce, anzi, è vero il contrario: esso deve essere ben illuminato così da consentire a chi lo guarda di coglierne appieno tutti i dettagli.

La soluzione ideale è che luce artificiale vada a creare un riverbero all’interno della galleria: basterà ad esempio puntare i faretti verso il soffitto o avvalersi di piantane per ottenere un ottimo effetto di illuminazione. Se si decide di orientare la luce direttamente sulle opere, oltre alla regola dell’angolo di luce alla quale abbiamo accennato, bisognerà fare attenzione a quale gradazione cromatica si sceglie, se una luce calda, una bianca o una fredda: gli effetti che ne risulteranno saranno decisamente diversi, poiché la tonalità della luce dona all’ambiente, alla galleria ed alle opere un’aria veramente differente.

In questo senso, se la galleria avrà un approccio moderno, minimalista o high tech, con un’esposizione di quadri d’arte contemporanea, sarà il caso di mantenere l’ambiente freddo e monocromatico, in modo da sottolineare ad esempio il candore delle pareti; se invece la galleria è arredata con mobili d’epoca ed espone quadri classici, potrà essere una buona soluzione conferire eleganza all’ambiente “scaldandolo” con tonalità di luce calde, tendenti al giallo.

Le stesse opere d’arte risentono di questa semplice regola: un dipinto antico o classicheggiante sarà messo in risalto sotto una luce calda, che ne sottolinea i colori caldi; mentre i quadri più moderni andranno messi in rilievo con una luce fredda, in grado di far risaltare i blu, i verdi e tutti i colori appunto freddi.

Per quanto riguarda la luce solare, essa, se troppo intensa può danneggiare il quadro, sbiadirne i colori e rovinarlo per sempre. Sono i raggi ultravioletti, infatti, a danneggiare il quadro scolorendolo e scrostandolo in superficie, e ciò può accadere sia nel caso di quadri a tempera, che acquarelli ma anche nel caso di arazzi.

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