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Quadri astratti

L’astrattismo come esternazione delle attività inconscie dell’artista.

L’astrattismo ha rappresentato indubbiamente una delle correnti artistiche più discusse del Novecento. La discussione e la controversia intorno ad esso nascono con riferimento al suo modo di considerare, trattare e rappresentare il reale. Se tutte le correnti precedenti propongono un’interpretazione più o meno fedele del reale, ponendosi l’obiettivo di riprodurre, imitare ed interpretare la realtà, l’astrattismo invece sceglie una via diversa. Esso infatti di discosta totalmente dalla tradizionale concezione di arte come imitazione del mondo e così facendo non solo capovolge i canoni artistici vigenti, ma rimette totalmente in discussione lo stesso concetto di “arte”.

In questo senso l’astrattismo si pone come punto di arrivo di un percorso ideale che, a partire dal Romanticismo ha progressivamente proposto interpretazioni della realtà sempre più distanti da essa e sempre più vicine all’animo interiore degli artisti, offrendo risultati decisamente particolari anche se di indubbio valore artistico.

Secondo i precetti dell’astrattismo, quindi, l’arte non è interpretazione della realtà esterna ma di quella interna dell’artista, che si serve di essa per estrinsecare i suoi sentimenti, le sue paure, i suoi pensieri più profondi. Questo è quello che si legge all’interno dei quadri astratti. E se quindi l’arte è tutto questo ed è capace di tutto questo, l’artista può andare ancora ed ancora oltre senza timore, proiettando tutto se stesso sulla tela attraverso linee, colori, e forme tali quali sgorgano dalla sua mente e dal suo cuore. In un certo senso non è l’uomo cosciente ma è il suo inconscio a muovere il pennello, dando vita a soluzioni uniche in grado di regalare piacere ed in un certo senso “sollievo” all’artista.

Le prime formulazioni concrete dell’astrattismo si hanno intorno al 1910 per mano di Wassilli Kandinsky, che, avvicinatosi pian piano all’astrattismo, vi giunge proprio in quest’anno con una serie di quadri nei quali abbandona totalmente l’uso di forme riconoscibili e si slega totalmente dalla realtà. Se in alcuni quadri come Paesaggio con Campanile o La Mucca ancora vi sono riferimenti al reale, in quadri come Composizioni o Improvvisazioni ormai tali riferimenti sono del tutto svaniti. D’ora in poi Kandinsky dipingerà solo il suo mondo interiore, numerando i quadri o assegnandogli nomi del tutto generici.

Nel 1925 Kandinsky scriveva: “Vorrei veramente che non ci si arrestasse alla constatazione che mi servo di triangoli e circoli, ma che si vedesse finalmente quello che c’è dietro la mia pittura, perché soltanto questo mi interessa…”: queste parole spiegano da sole in senso profondo dell’astrattismo, un modo di fare arte quindi apparentemente leggero e facile ma che cela dietro di sé una profondità ed una complessità di sentimenti affatto facile da indagare e comprendere.

Un altro esponente dell’astrattismo è Franz Marc, che a suo modo, e parallelamente rispetto a Wassilli Kandinsky, mette in atto un processo di astrazione della pittura e del reale purtroppo interrotto dalla sua precoce morte in combattimento durante la Prima Guerra Mondiale. L’astrattismo di Franz Marc è il prodotto della personale elaborazione di elementi cubisti ed espressionisti: nel 1911 egli dipinge uno dei suoi quadri astratti più rilevanti, I grandi cavalli azzurri, un quadro molto significativo in quanto, sebbene ancora in un certo senso sia legato dall’espressionismo, (si potrebbe definire già un “espressionismo astratto”), rappresenta proprio il punto di partenza del viaggio di Marc nell’astrattismo.

Paul Klee fa invece in qualche modo un passo indietro rispetto all’astrattismo puro, in quanto sceglie di non discostarsi totalmente dal reale, che sostiene di rappresentare chiaramente in tutti i suoi quadri, in quanto ciascuno di noi viene sempre e comunque formato nel suo interiore e nel suo modo di essere proprio il reale. Pertanto secondo Klee ogni quadro, anche il più astratto, avrà sempre un fondamento di realtà.

A partire dall’astrattismo puro, quello di cui Kandinsky è padre e creatore, nascono e si dipartono una lunga serie di filoni artistici ad esso molto vicini, definite nel loro complesso “avanguardie russe e sovietiche”. Tutte queste avanguardie, raggiamo, suprematismo, costruttivismo, produttivismo, e dopo di esse anche il cubismo, hanno prodotto quadri astratti tutti interessanti e tutti degni di nota.

Infine, un cenno all’Italia: qui la nascita del futurismo e l’avvento del fascismo spensero precocemente lo sviluppo della pittura astratta. Nonostante ciò vale la pena di citare alcuni nomi, come Magnelli, Licini, Soldati e Veronesi.

Geopoliticus Child - Salvador Dalí