Pittura
Le regole della pittura: dal bozzetto all’opera.
Che cos’è la pittura? Si tratta una forma di rappresentazione artistica, effettuata attraverso l’uso del colore steso su una superficie piana.
Le pittura si è andata via via evolvendo durante i secoli, assumendo forme differenti e rispondendo a regole diverse, anche se è vero che tuttavia l’artista è libero di impostare qualunque opera a suo piacimento.
I requisiti fondamentali per eseguire “correttamente” una buona opera d’arte sono ovviamente quelli dell’unità della composizione, della coerenza stilistica tra gli elementi, dell’equilibrio tra disegno e colore e tra i differenti colori, del rispetto delle proporzioni e della luce. Una lunga serie di “regole” quindi, ma tutte personalizzabili ed interpretabili dal singolo artista in base alle sue personali inclinazioni ed al contesto socio-culturale nel quale egli è inserito.
Prima di qualunque opera artistica realizzata tramite la pittura l’artista usa sempre realizzare un “bozzetto”, così da studiare anticipatamente gli equilibri della sua opera e fare determinate scelte stilistiche prima della realizzazione vera e propria dell’opera. Attraverso il bozzetto, l’artista riesce anche a comprendere fino a che punto desidera usare la pittura come copia del vero e del reale e fino a che punto la sua opera d’arte può porsi come riproduzione di una realtà assimilata dall’artista e quindi interiore. Ad ogni modo il “vero” è sempre punto di partenza di qualunque opera pittorica, anche se a volte, osservando alcune opere astratte, ci sembra quasi impossibile. Questo perché ogni opera pittorica è sempre il risultato di una fusione tra la realtà e l’intima sensibilità dell’artista.
Una volta realizzato il bozzetto e prese tutte le decisioni in merito al tipo di scena che si desidera dipingere, è il momento di dedicarsi alla quadrellatura, che andrà eseguita sia sul bozzetto sia sul piano su cui si andrà a lavorare: la quadrellatura ha lo scopo di mantenere bozzetto ed opera finale esattamente uguali, senza perdere mai di vista le proporzioni.
Un altro aspetto fondamentale nella realizzazione dei dipinti è la luminosità dell’ambiente nel quale si dipinge, poiché la pittura può venir falsata dal tipo di luce o di ora del giorno ed alterare il risultato finale che si desidera ottenere. Inoltre si rischia di dare alla propria opera tocchi di luce differenti per averla dipinta in momenti del giorno differenti, andando così a creare un’opera poco uniforme nelle sue varie parti.
Le prime forme di pittura, quelle antiche e rupestri, si occupavano prevalentemente di mettere in rilievo il reale, di comunicare un certo tipo di messaggio senza occuparsi di rispecchiare la realtà attraverso l’attenzione verso le proporzioni o usando colori adatti al tipo di soggetto rappresentato.
Poco più tardi, la pittura egizia si concentrerà invece moltissimo sulla decorazione; bisognerà arrivare invece alla pittura greca per poter parlare di pittura come la intendiamo noi oggi, con una rinnovata attenzione verso i problemi del colore e della luce. Quanto alle tecniche della pittura greca, esse erano prevalentemente l’encausto e la tempera, seguita poi dalla tempera su tele precedentemente preparate. Durante l’epoca medievale la pittura trova sua maggiore espressione nell’affresco a tempera, che spesso veniva mescolata a tuorlo d’uovo e lattice di fico, mentre le tele e le tavole venivano preparate con gesso e colla. E’ solo nel Quattrocento, infine, che compare finalmente la pittura con l’uso della tavolozza.